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Il Filtro Antiparticolato (FAP) è davvero utile?

Recenti studi ed esperimenti hanno messo in discussione l'effettiva utilità dei filtri antiparticolato installati sulle autovetture, i cosiddetti FAP.



Infatti i filtri antiparticolato sono utilizzati per filtrare le particelle con diametro inferiore a 10 µm, i famosi PM10.
Non trattengono invece le particelle più picccole, ed anzi agevolano la frammentazione delle particelle più grandi, determinando la fuoriuscita di una grande quantità di particelle di diametro inferiore a 2,5 µm, dette anche particelle finissime (polveri sottili).
Numerosi studi affermano che quanto più piccola è la dimensione delle particelle, tanto maggiore è la loro capacità di penetrare nei polmoni e dunque di produrre effetti dannosi sulla salute umana.
Per questo motivo le polveri fini (PM10) ed ancor più le polveri finissime (PM2,5), presentano un interesse sanitario sicuramente superiore rispetto alle polveri totali considerate nel loro insieme (PTS): 

- Particelle grossolane: si fermano nelle prime vie respiratorie;


- Particelle fini (PM10): dette anche polveri inalabili, penetrano nel tratto superiore delle vie aeree o tratto extratoracico (cavità nasali, faringe e laringe);

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Particelle finissime (PM2,5): dette anche polveri respirabili, possono giungere fino alle parti inferiori dell’apparato respiratorio o tratto tracheobronchiale (trachea, bronchi, bronchioli ed alveoli polmonari).

  

Le particelle inalate si possono depositare nell’apparato respiratorio, oppure essere espulse successivamente.

Se le particelle depositate sono liquide o solubili possono essere assorbite dai tessuti nel punto dove si depositano e provocare dei danni intorno a tale punto; le particelle insolubili possono essere trasportate, in base alle loro dimensioni, verso altre parti del tratto respiratorio o del corpo, dove possono essere assorbite o provocare danni biologici.

Gli effetti sanitari del particolato atmosferico possono essere sia a breve termine (irritazione dei polmoni, broncocostrizione, tosse e mancanza di respiro, diminuzione della capacità polmonare, bronchite cronica, …), sia a lungo termine (un’esposizione di lungo periodo a basse concentrazioni può indurre il cancro). La conclusione che appare ovvia è che dunque non solo il FAP sia inutile, in quanto non ferma le particelle più piccole, e dunque più dannose, ma allo stesso tempo contribuisce alla formazione di queste stesse particelle microscopiche.

VIDEO MEDIASET - Le Iene

Le Iene - PELAZZA: Filtri Diesel: salute a rischio?

I filtri antiparticolati inquinano l’ambiente e sono pericolosi per la salute umana?

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